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Sci alpino

Se ne è andato l'ex azzurro Michele Stefani

Michele Stefani
Michele Stefani

Se ne è andato in cielo un altro autorevole ambasciatore dello sci trentino. Michele Stefani, 75 anni di Madonna di Campiglio, capace di centrare rilevanti risultati in Coppa del Mondo e in particolar modo nelle discipline veloci, ma pure apprezzato allenatore della nazionale italiana, del Comitato Toscano e dello Sporting Campiglio si è spento dopo aver lottato con una malattia che lo aveva colpito recentemente.

Michele Stefani in discesa libera
Michele Stefani in discesa libera

Nato a Vigo Rendena nel 1948 si mise in luce per le sue capacità sciatorie sin da piccolino, quando gli sport invernali erano ancora pionieristici. Il suo percorso di crescita fu esponenziale, centrando medaglie e risultati di rilievo nelle categorie giovanili fino all’arruolamento con il Centro Sportivo Carabinieri.
L’esordio internazionale avvenne proprio sulle nevi di casa, nella mitica 3-Tre del 1967, dove si era piazzato al ventottesimo posto in discesa libera. Pochi giorni dopo di nuovo in pista a Campiglio, questa volta in slalom speciale, dove chiuse trentaduesimo. E nello stesso anno si prese la soddisfazione di vincere il titolo italiano juniores di slalom speciale, davanti all’icona Gustav Thoeni sulla pista di Limone Piemonte.

Michele Stefani in slalom gigante
Michele Stefani in slalom gigante

I primi punti in Coppa del mondo arrivarono però il 24 gennaio 1969 a Megève, in Francia, dove concluse la prova di discesa al nono posto. Nel febbraio del 1971, a Sugarloaf, negli Stati Uniti, arrivarono il miglior risultato in carriera (quarto posto) e anche l’ultimo piazzamento a punti (settimo). Del 1971 è anche il miglior piazzamento in classifica generale, con il ventottesimo posto, grazie anche al quinto posto in discesa a Megeve. Sempre in discesa libera colse anche l’ultimo piazzamento nel circuito di Coppa del mondo il 7 gennaio 1973 a Garmisch-Partenkirchen. Ha poi centrato tre podi in Coppa Europa. Quindi nel 1973 nella discesa libera di Wengen Stefani cade malamente e si frattura il femore sinistro in otto punti. Ha poi provato a recuperare, ma quella fu la sua ultima partecipazione a gare di Coppa del Mondo e fu costretto al ritiro dallo sci agonistico.
Maestro di sci dal 1970, cinque anni dopo viene nominato responsabile del settore giovanile femminile, forgiando le ragazze che diedero poi vita allo straordinario percorso della Valanga Rosa, incarico che dura fino al 1980, quando passò per tre stagioni ad allenare la squadra maschile giovanile, quindi fino al 1987 viene nominato coordinatore del settore discesa libera della nazionale italiana di Coppa del Mondo.
Conclusa la parentesi in azzurro torna nella sua Campiglio, dove dal 1988 al 1992 allena lo Sporting Club Campiglio e viene nominato direttore di pista della 3 Tre World Cup, incarico che mantenne fino al 1997 diventando anche delegato Fis. Dal 1992 al 1998 apre un’altra lunga parentesi in pista, allenando i giovani atleti del Comitato Toscano, raccogliendo molti attestati di stima dagli amici dell’Abetone. Nel 2016, a coronamento della carriera, il coni gli riconobbe la “Palma al merito tecnico”.
Se ne è andato dunque un pioniere ed un atleta e dirigente simbolo per il mondo degli sport invernali.
Il direttivo del Comitato Trentino Fisi e tutti gli sci club provinciali si stringono attorno alle figlie Marcella e Raffaella per la perdita del caro Michele.
Il funerale verrà celebrato lunedì 22 aprile alle 13.30 nella chiesa parrocchiale di Madonna di Campiglio.

Ecco l'intervista che Michele Stefani aveva rilasciato ad Alessandro De Bertolini del Museo Storico nel format televisivo Ski Trentino, che veniva realizzato in collaborazione con il Comitato Trentino Fisi fino al 2018.

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